Taratura rilevatori di gas: come farla e quando
La taratura dei rilevatori di gas mantiene l’affidabilità e la precisione di questi apparecchi. Con il passare del tempo gli strumenti di rilevazione possono diminuire la loro esattezza, produrre falsi positivi o smettere di funzionare improvvisamente. Non sono più in grado di svolgere al meglio la loro funzione di sicurezza nei confronti dei lavoratori che si trovano a operare in ambienti tossici o infiammabili. Grazie alla taratura i rilevatori gas vengono riallineati in modo da fornire sempre una lettura ottimale delle concentrazioni delle sostanze pericolose.
Cos'è la taratura dei rilevatori di gas
La taratura dei rilevatori gas è un’operazione che permette di mantenere in perfetta efficienza l’attrezzatura. I vari tipi di sensori (elettrochimici, catalitici, all’infrarosso o PID) montati sugli strumenti di rilevazione sono soggetti a una perdita di prestazioni e di affidabilità nel corso del tempo. Condizioni ambientali, come temperature e umidità estreme, sovraesposizione ad alte concentrazioni di gas, avvelenamento dovuto a sostanze contaminati, urti e sollecitazioni meccaniche compromettono la corretta capacità di misurazione. La taratura dei rilevatori gas è prevista dalla normativa tecnica EN 60079-29-2 che sostituisce la precedente EN 61779. Si applica a tutte le apparecchiature portatili, mobili e fisse destinate alla rilevazione e alla misurazione della concentrazione di vapori o gas tossici e infiammabili (% LEL) nell’aria. Mentre le vecchie norme EN 50014, EN 50018, EN 50020, EN 50104, EN 50270, EN 50271 sono diventante inattive.
Quando va fatta la taratura dei rilevatori di gas?
Come indicazione generale la taratura dei rilevatori gas va eseguita almeno una volta l’anno. Il produttore dell’apparecchio può prevedere una frequenza diversa, in base alle tecnologie utilizzate e alle caratteristiche del prodotto. Nel manuale dell’attrezzatura sono riportate le indicazioni sulla periodicità dei controlli stabiliti dal costruttore. Ad esempio, per loro caratteristiche costruttive, i sensori che rilevano O3, Cl2, ClO2, NO2 tendono a consumare più velocemente l’elettrolita e di conseguenza richiedono una calibrazione più ravvicinata. Si raccomanda di procedere con una nuova taratura dei rilevatori di gas anche dopo che sono stati sostituiti i sensori elettrochimici, in seguito ad un intervento di manutenzione o di riparazione. Inoltre gli standard ATEX e IEC richiedono il bump test e la calibrazione degli strumenti di rivelazione portatili usati per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in ambienti pericolosi prima di ogni utilizzo.
Cos'è il bump test
Per verificare la taratura dei rilevatori gas è necessario testare i sensori installati nell’apparecchio con una operazione chiamata bump test. Il sensore viene esposto ad una concentrazione nota di gas e si accerta se esegue una misurazione corretta o se presenta delle deviazioni. Il test riscontra che le entrate del gas siano libere e che i sensori funzionino senza errori. Inoltre accerta che si attivino gli allarmi acustici e visivi previsti. Questa procedura è semplice e veloce. Può essere svolta dall’operatore quotidianamente, prima di usare lo strumento. Per eseguire il bump test è sufficiente avere:
- una bombola di gas tecnico,
- un regolatore di flusso,
- l’adattatore di flusso idoneo per lo specifico rilevatore di gas.
Alcuni modelli di rilevatore gas sono dotati di un sistema automatico per realizzare il bump test, senza gas campione. Per realizzare in modo corretto la taratura dei rilevatori di gas con il bump test è importante usare un regolatore di flusso specifico per il singolo detector, in modo evitare la contaminazione incrociata, e verificare lo stato di usura. Altrimenti i regolatori logorati possono consentire l’ingresso di aria o umidità, falsando la misurazione. Per garantire le prestazioni ottimali i regolatori vanno sostituiti ogni 2 anni.
Le soluzioni Recom Industriale per il bump test
Recom Industriale, in collaborazione con Calgaz, fornisce una completa gamma di gas di taratura e bump test per i rilevatori gas portatili e fissi. È disponibile l’assortimento dei vari gas pronti all’uso in bombole da 34, 57 e 103 litri con certificato del produttore in corso di validità. Sono inoltre in vendita miscele di gas per la calibrazione e bump test di rilevatori multigas. Per particolari applicazioni Recom Industriale e Calgaz sono in grado di fornire miscele di gas personalizzate. Le bombole sono abbinate agli accessori, ai regolatori di flusso e agli adattatori specifici per i diversi strumenti di rilevazione. In particolare i regolatori di flusso Calgaz sono di alta qualità e adatti a qualsiasi esigenza: in ottone, in acciaio inossidabile e ibridi.
La taratura dei rilevatori gas nei laboratori Recom Industriale e onsite
La manutenzione e la taratura dei rilevatori gas può essere eseguita presso il laboratorio accreditato ISO 17025 di Recom Industriale a Genova. Il servizio viene realizzato sia su apparecchi di propria produzione sia su strumenti delle principali marche come Huberg, Riken Keiki, Honeywell (RAE Systems), Teledyne. Il servizio prevede la taratura con gas di riferimento, la verifica dei sensori, delle batterie, della pompa, dei circuiti elettrici e pneumatici. Vengono sostituiti i filtri e i componenti consumabili. Nel caso degli apparecchi fissi la taratura dei rilevatori gas avviene presso l’impianto industriale o il cantiere navale dove sono installati. I tecnici di Recom Industriale vengono inviati sul posto per eseguire i test. Al termine delle verifiche viene aggiornato il registro degli apparecchi fissi e mobili e viene fornito un certificato di calibrazione.
Scopri il laboratorio per la taratura dei rilevatori gas di Recom Industriale.
Scopri le bombole di gas campione e i riduttori di pressione.